Oggi parliamo di certificazione degli impianti elettrici nuovi o già esistenti.

Sia che tu abbia installato un impianto nuovo, oppure ne abbia rinnovato uno già esistente, ti servirà una Certificazione dell’ impianto elettrico che attesti la sicurezza e l’agibilità di tutto l’impianto. 

Il documento proverà che ogni parte del tuo impianto è stata installata e collaudata seguendo le normative vigenti. In quest’articolo parleremo di: costi, funzionalità e documenti necessari. 

Come funziona la certificazione impianti elettrici

Esistono due tipi di moduli per la certificazione degli impianti elettrici, che hanno lo stesso scopo ma servono in casi differenti. 

La prima si chiama DiCo (Dichiarazione di Conformità). Risulta obbligatoria quando installi un impianto nuovo, ti sarà rilasciata dall’impresa abilitata dopo l’installazione e i controlli.

Per fare la certificazione impianti elettrici esistenti invece, si utilizza la DiRi (Dichiarazione di Rispondenza). Questo sarà il documento che l’installatore ti rilascerà dopo aver modificato solo in parte il tuo impianto elettrico, senza rifarlo da zero. 

La DiRi potrà essere rilasciata unicamente per gli impianti installati prima del 27 marzo 2008. Come prevede infatti la normativa n.37 di gennaio 2008, se il tuo impianto è stato installato dopo quella data, dovrai per forza rinnovarlo da zero. Per cui, il tecnico abilitato ti rilascerà direttamente la DiCo. 

Costo della certificazione dell’impianto elettrico

Per quanto riguarda la Certificazione degli impianti elettrici i costi non sono uguali per tutti. Cambiano infatti da regione a regione, ma anche da impresa a impresa. Inoltre c’è da considerare gli eventuali lavori di cui un impianto vecchio può avere bisogno. Per esempio, degli interventi aggiuntivi oppure il ricambio di qualche pezzo. In questo caso ovviamente, pagherai la certificazione, e in più anche gli eventuali interventi a parte. 

Generalmente, per la certificazione impianti elettrici esistenti, il prezzo di solito risulta tra i 150 e i 200 €. Mentre se si aggiungono lavori di adeguamento alla Certificazione il costo può andare da 200 fino a 600 €.

Quando è obbligatoria

In sostanza, dovrai obbligatoriamente avere la Certificazione dell’impianto elettrico quando:

  • Realizzi un impianto elettrico nuovo;
  • Hai allacciato una nuova utenza;
  • Devi aprire un’attività commerciale;
  • Modifichi parzialmente un impianto elettrico esistente.

Ricorda che la certificazione a norma può essere stilata solamente da un tecnico professionista iscritto all’albo. Firmando questo documento, egli e l’impresa, si dichiareranno responsabili della sicurezza dell’impianto. E se dovesse capitare qualcosa, saranno loro a risponderne. Il professionista inoltre, avrà l’obbligo di consegnare al SUE (Sportello Unico per l’Edilizia) del Comune una copia della certificazione ufficiale entro 30 giorni dall’installazione. 

Certificazione non a norma: cosa si rischia

Se infatti qualcuno scoprisse che il tuo impianto elettrico non è a norma dopo l’intervento dei tecnici, oppure che la tua certificazione dell’impianto non è valida, la colpa ricadrebbe tutta sull’impresa e non su di te. 

In questo caso, l’installatore che ti ha rilasciato la certificazione rischia una sanzione:

  • Da 100 a 1.000 euro, se non ha rispettato uno solo o tutti i termini della Dichiarazione di Conformità dell’impianto;
  • Da 1.000 a 10.000 euro, se sono stati violati uno solo o tutti i termini obbligatori previsti dalla normativa n.37 del 2008. 

L’importo della multa sarà definito da chi di dovere in base alla gravità dell’accaduto. Se si riscontreranno eventi di questo genere per almeno 3 volte per conto dello stesso tecnico, questo rischierà la sospensione temporanea dall’albo.

Se hai bisogno di maggiori informazioni sulla certificazione degli impianti elettrici contattaci, ti spiegheremo volentieri cosa fare.

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